Airone: Le caratteristiche
La personalità giuridica:
Il gruppo di persone che ha iniziato ad operare decide di darsi una veste giuridica di Associazione di Volontariato, una cosiddetta ONLUS; questa scelta è dettata dalla necessità di operare in collaborazione con le Istituzioni.
Agire come gruppo, non come singolo:
La condivisione del gruppo non è finalizzata esclusivamente a fornire il dovuto supporto emotivo al singolo volontario, ma anche a condividere le strategie di azione.
Spesso possono presentarsi opinioni divergenti in merito a cosa fare per il singolo utente,
come porsi etc..
In questi casi il gruppo attiva la discussione e giunge ad assumere decisioni strategiche ed operative; il nostro spirito, il lavoro personale svolto, la formazione interna ci hanno portato ad una profonda comunione per cui il singolo non ha difficoltà ad accettare e far propria la posizione del gruppo con il quale si è confrontato.
La discussione di gruppo, in merito alla realizzazione delle azioni, ci permette di mantenere la massima sintonia tra modus operandi e i principi ispiratori dell’Airone, mentre l’individualismo nell’operare favorirebbe uno stile operativo disomogeneo, forse efficace, ma non più espressione di un gruppo, di un’Associazione, di un progetto. Riteniamo che questo approccio sia di garanzia per l’utente. Come è stato ben dimostrato dalla Teoria Sistemico-relazionale infatti chi opera direttamente con un sistema familiare può entrare nelle dinamiche degli utenti e perdere la capacità sia di leggere lucidamente ciò che avviene, sia di individuare le strategie e le azioni più adeguate.
L’osservatore esterno, che nel nostro caso è il gruppo, svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare l’operatore nel ritornare in una posizione “meta”, cioè sufficientemente distaccata per poter agire in maniera lucida ed obbiettiva.
Spesso possono presentarsi opinioni divergenti in merito a cosa fare per il singolo utente,
come porsi etc..
In questi casi il gruppo attiva la discussione e giunge ad assumere decisioni strategiche ed operative; il nostro spirito, il lavoro personale svolto, la formazione interna ci hanno portato ad una profonda comunione per cui il singolo non ha difficoltà ad accettare e far propria la posizione del gruppo con il quale si è confrontato.
La discussione di gruppo, in merito alla realizzazione delle azioni, ci permette di mantenere la massima sintonia tra modus operandi e i principi ispiratori dell’Airone, mentre l’individualismo nell’operare favorirebbe uno stile operativo disomogeneo, forse efficace, ma non più espressione di un gruppo, di un’Associazione, di un progetto. Riteniamo che questo approccio sia di garanzia per l’utente. Come è stato ben dimostrato dalla Teoria Sistemico-relazionale infatti chi opera direttamente con un sistema familiare può entrare nelle dinamiche degli utenti e perdere la capacità sia di leggere lucidamente ciò che avviene, sia di individuare le strategie e le azioni più adeguate.
L’osservatore esterno, che nel nostro caso è il gruppo, svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare l’operatore nel ritornare in una posizione “meta”, cioè sufficientemente distaccata per poter agire in maniera lucida ed obbiettiva.
Gruppo come fattore protettivo del singolo:
Le situazioni di cui ci facciamo carico sono spesso particolarmente gravi, se non drammatiche. Il peso di esse, qualora ricada sul singolo volontario che opera, possono produrre effetti deleteri sul suo stato emotivo.
Evidenti sono i rischi della ben nota Sindrome di Burn-out – quello che gergalmente viene definito “bruciarsi” - in cui possono incorrere i vari operatori sociali, medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, etc. e, pertanto, anche i volontari.
Come studiato abbondantemente dalla letteratura scientifica, se l’operatore è supportato dall’organizzazione in cui è inserito esso incorre molto difficilmente nel Burn-out, il contrario avviene qualora l’organizzazione sia disfunzionale.
Il gruppo costituisce dunque un potente fattore per il singolo, è per questo motivo che i volontari con frequenza si confrontano in merito all’esecuzione delle loro azioni, ai successi ed agli insuccessi, alle gioie ed alle soddisfazioni.
Evidenti sono i rischi della ben nota Sindrome di Burn-out – quello che gergalmente viene definito “bruciarsi” - in cui possono incorrere i vari operatori sociali, medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, etc. e, pertanto, anche i volontari.
Come studiato abbondantemente dalla letteratura scientifica, se l’operatore è supportato dall’organizzazione in cui è inserito esso incorre molto difficilmente nel Burn-out, il contrario avviene qualora l’organizzazione sia disfunzionale.
Il gruppo costituisce dunque un potente fattore per il singolo, è per questo motivo che i volontari con frequenza si confrontano in merito all’esecuzione delle loro azioni, ai successi ed agli insuccessi, alle gioie ed alle soddisfazioni.
Favorire l'autonomia dell'utente:
Può essere facile e gratificante provare un senso di onnipotenza nel risolvere i problemi di persone che possiedono scarse risorse nella gestione della propria vita, godere del bisogno che essi hanno di chi li aiuta. Il volontario può sentirsi la persona che “risolve” i problemi degli altri.
Noi abborriamo questo atteggiamento. Noi lavoriamo affinché le persone crescano e siano in grado di risolvere da sole i propri problemi.
Noi abborriamo questo atteggiamento. Noi lavoriamo affinché le persone crescano e siano in grado di risolvere da sole i propri problemi.
Non fornire aiuti materiali:
Fornire aiuti materiali favorisce la dipendenza della persona da colui che dona e rallenta o impedisce il processo di autonomizzazione, come sopra affermato.
Sono pertanto estremamente rari i casi in cui noi doniamo beni o soldi agli utenti.
Sono pertanto estremamente rari i casi in cui noi doniamo beni o soldi agli utenti.
Servizio aperto al territorio:
Avvertiamo sempre più la necessità e l’urgenza di non attendere in sede la richiesta di aiuto, ma di andare noi verso chi ha bisogno.
Frequentemente, infatti, chi vive, per motivi diversi, una vita difficile non riesce ad uscire da se stesso o dalle quattro mura della propria abitazione che danno un fallace senso di protezione.
Frequentemente, infatti, chi vive, per motivi diversi, una vita difficile non riesce ad uscire da se stesso o dalle quattro mura della propria abitazione che danno un fallace senso di protezione.
La capacità di cambiare continuamente:
La capacità di adeguarsi ai mutevoli bisogni del territorio è un aspetto fondante dell’Associazione, è la sua ricchezza e la sua forza.
Ciò ha provocato difficoltà in alcuni volontari e alcuni di essi hanno abbandonato il percorso in quanto il cambiamento li ha spaventati, mentre si sentivano più sicuri nel rimanere ancorati alle attività note.
Tuttavia non riteniamo, come attesta la nostra storia, che siano possibili alternative alla continua evoluzione ed adeguamento delle nostre attività.
Ciò ha provocato difficoltà in alcuni volontari e alcuni di essi hanno abbandonato il percorso in quanto il cambiamento li ha spaventati, mentre si sentivano più sicuri nel rimanere ancorati alle attività note.
Tuttavia non riteniamo, come attesta la nostra storia, che siano possibili alternative alla continua evoluzione ed adeguamento delle nostre attività.
La collaborazione con le Istituzioni:
Siamo conosciuti nel territorio dal 1992 ed, operando in ambito sociale, veniamo in contatto con le Istituzioni che sono attive in questo campo, principalmente:
- ASL,
- Servizio sociale del XIII Municipio del Comune di Roma,
- Scuole. Queste realtà apprezzano principalmente la nostra serietà e la nostra riservatezza, per cui ci inviano i casi di minori, talvolta, di adulti; insieme concordiamo le attività da realizzare, ognuno all’interno del suo ruolo e verifichiamo insieme, nel tempo, l’andamento dell’intervento.
Il principio del favorire l'autonomia:
Il sostegno dell’altro è mirato a favorire la sua autonomia; l’aiuto economico è quasi inesistente poiché esso produce dipendenza. Lavoriamo, al contrario, per attivare le risorse che sono presenti in ognuno.
La lentezza:
Chiaramente questo approccio raggiunge i propri obbiettivi con maggiore lentezza. E’ , per esempio, più veloce prenderci noi carico di far ottenere un attestato di invalidità, presentandoci presso gli appositi sportelli e redigendo noi in prima persona la modulistica necessaria.
Noi, al contrario, preferiamo parlare con la persona, responsabilizzarla e anche accompagnarla nel superamento delle difficoltà favorendo la sua autonomia.
Ciò implica tempi maggiori ma, riteniamo, risultati più efficaci e duraturi.
Noi, al contrario, preferiamo parlare con la persona, responsabilizzarla e anche accompagnarla nel superamento delle difficoltà favorendo la sua autonomia.
Ciò implica tempi maggiori ma, riteniamo, risultati più efficaci e duraturi.
Quiddditas non Quantitas:
Qualità dunque anche a discapito della quantità, qualità nelle relazioni tra gli associati, qualità nell’intervento. Questa è una delle caratteristiche fondamentali dell’Airone.
La formazione e la supervisione:
Gratuita e continua, realizzata con personale specializzato. Essa si focalizza sulla motivazione dell’individuo ad intraprendere l’attività di volontariato, sulla necessità di fornire un servizio qualitativamente adeguato, sulla continua evoluzione delle nostre attività ai bisogni del territorio.